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Tag: credito commerciale
  • Prestiti bancari alle PMI: quali sono le regioni e le province più colpite

    Dagli 820 milioni di euro in meno delle imprese attive in Veneto ai 214 milioni di euro in meno di quelle localizzate in Liguria: sono queste le due regioni che hanno subito le contrazioni più marcate e rilevanti dei prestiti bancari alle Piccole e Medie imprese italiane tra il 2021 e il 2022, secondo quanto emerge dall'ultima elaborazione dell'Ufficio studi della Cgia di Mestre.

    Nel dettaglio, il volume dei prestiti bancari alle PMI si è ridotto nell’arco di poco più di un anno di oltre 5,3 miliardi di euro, in calo da 124 a 118,7 miliardi di euro ottenuti in prestito nel periodo precedente da parte delle aziende con meno di 20 addetti. Al triste "primato" di Veneto e Umbria si aggiungono inoltre Friuli Venezia Giulia (-177,8 milioni) e Liguria (-214,4 milioni di euro).

    A livello di singole province, non da ultimo, la situazione appare essere molto più diversificata, con il calo maggiore subito da Sondrio in termini percentuali (-8,32%, pari a 59,8 milioni di euro) e da Venezia in termini di volumi (-173,8 milioni, a fronte di un calo di "soli" 7 punti percentuali). Biella, Caltanissetta, Sassari, Sud Sardegna e Nuoro le uniche province in attivo, seppur di poco.

    Le richieste delle PMI alle banche, tuttavia, da tempo non riguardano più solo la disponibilità di maggiori linee di credito. Secondo uno studio realizzato da b-ilty di Gruppo Illimity, infatti, le aziende di dimensioni minori si aspettano di ricevere dalle banche una risposta puntuale, veloce e trasparente alle proprie richieste, attraverso canali digitali o ibridi di contatto e che sappiano valorizzare il fattore umano. Liquidità si, dunque, ma anche servizi innovativi e capaci di far risparmiare tempo ancor prima che denaro.

    Flessibilità, personalizzazione, contatto umano: non a caso queste caratteristiche di servizio sono quelle fatte proprie da aziende fintech come CashMe SpA, che offre un servizio di invoice trading e digital reverse basato sull’utilizzo di una piattaforma tecnologica e sulla presenza costante di consulenti dedicati per tutte le esigenze di finanziamento del capitale circolante. Una scelta precisa, compiuta fin dall’inizio, che oggi si rivela essere tanto più importante quanto più gli istituti di credito tradizionale tendono a ritirarsi dal loro ruolo tradizionale di supporto all’economia reale in quasi tutti i territori italiani.

    In un contesto di generale rafforzamento dei criteri di valutazione del rating aziendale imposto dagli organismi di controllo, di crescita dei tassi di interesse e di innalzamento dei capitali di vigilanza per le banche più a rischio, non vi è da sorprendersi che le prospettive per il mercato del credito nei prossimi mesi possano rivelarsi ancora eccessivamente ottimistiche. Per questi motivi è importante per gli imprenditori, soprattutto quelli delle aziende piccole e medie, iniziare fin da subito a esplorare canali di finanziamento alternativi, soprattutto se si trovano in quelle regioni o province più penalizzate di altre.

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  • Dalle banche al factoring, quando gli ESG fanno la differenza


    Da "nice to have" a "must have": la valutazione secondo criteri ESG non è più - e non è mai stata - una moda del momento, bensì uno strumento essenziale per misurare la sostenibilità dell'impresa nel lungo periodo. Inoltre, essa diventa sempre più importante per aumentare le sue possibilità di accesso a finanziamenti migliori, di maggior qualità e sufficienti al suo fabbisogno sia da parte delle banche sia da parte delle società specializzate nella cessione di crediti commerciali, come factor e aziende fintech

    Le nuove linee guida dell’EBA sulla valutazione dei prestiti alle e il ruolo dei criteri ESG

    Lo spunto per questa riflessione viene da un articolo pubblicato sull'ultimo numero di Fact&News, la rivista dell’associazione AssiFact, a cura dell'avvocato Simona Cardillo dello studio Lexant Legally Yours. Nel suo articolo, l’avvocato Cardillo sottolinea come la sostenibilità ambientale, la responsabilità sociale e l’eticità nel business siano entrati ormai a pieno titolo tra i “principali criteri” di valutazione di ogni tipo di azienda dal punto di vista della qualità creditizia, secondo le “Guidelines on Loan and Monitoring” dell’European Banking Authority pubblicate nel corso degli ultimi mesi.

    L’impegno crescente del comparto factoring nel valorizzare le aziende virtuose

    I criteri ESG non sono, quindi, importanti solo da un punto di vista reputazionale e di comunicazione, ma sono anche in grado fornire informazioni preziose agli istituti di credito per valutare le opportunità di crescita dell’azienda nel lungo periodo, il suo rapporto con clienti e fornitori, e prevenire la generazione di crediti deteriorati. In questo contesto, l’autrice ricorda come anche il settore del factoring sia invitato a dotarsi di un ESG risk assessment e un modello di rating ESG per misurare le singole fatture cedute dai clienti, e di come esso possa elaborare prodotti ad hoc rivolti proprio alle aziende più virtuose.

    La sostenibilità nel reverse factoring la filiera di fornitori e le ricadute positive sull’azienda stessa

    La sostenibilità, infine, riguarda anche il processo inverso, o “reverse factoring”. Un’azienda che offre ai propri fornitori la possibilità di cedere in anticipo le fatture a factor specializzati o investitori istituzionali, come avviene nel caso della nostra soluzione CashMe Digital Reverse, è infatti un’azienda che rende sostenibile la propria filiera e di conseguenza se stessa, aumentando a propria volta le possibilità di ricevere più credito, e di migliore qualità, da parte degli istituti bancari: ideale conclusione di un circolo virtuoso che tuttavia rimane, per molte imprese, ancora tutto da progettare e costruire.

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  • Anticipo fatture: cinque cose da sapere per non rischiare

    Sono numerosi i casi in cui l’anticipo fatture tradizionale in banca potrebbe rivelarsi controproducente per una PMI a corto di liquidità. Ne abbiamo selezionati cinque, tra i più diffusi.

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