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Fatturazione elettronica e PMI: è tempo di prepararsi


Le imprese italiane sono ancora indietro sul processo di digitalizzazione, ma questo può offrire numerosi vantaggi a chi lo implementa per tempo

Agosto 5, 2016

Dal 1 gennaio 2017 il Ministero dell'Economia metterà gratuitamente a disposizione di tutti i contribuenti il Sistema di Interscambio (SDI) per la fatturazione elettronica B2B. Si tratta di un’interessante opportunità, soprattutto per le piccole e medie imprese, per adottare la fatturazione elettronica che, oltre a essere già obbligatoria verso e dalla Pubblica Amministrazione, porta concreti vantaggi economici ma non è ancora largamente utilizzata in Italia.


Infatti secondo gli Osservatori del Politecnico di Milano lo scorso anno nel nostro paese è stato scambiato in digitale solo il 6% delle fatture emesse, ovvero appena 80 milioni, di cui peraltro 23 verso la Pubblica Amministrazione, su un totale di 1,3 miliardi. Del resto il ritardo nel processo di digitalizzazione riguarda anche gli stessi rapporti commerciali B2B: la transazione telematica ha riguardato poco meno del 10%, 260 miliardi di Euro su 2.700. Sono soprattutto le PMI ad essere rimaste indietro: se il 40% delle grandi imprese hanno scambiato con i propri clienti e fornitori documenti in formato elettronico, con le piccole e medie la percentuale scende al 18%.


Dati i vantaggi gestionali e fiscali apportati la fatturazione elettronica e in generale la digitalizzazione dei processi lavorativi, non sorprende che il mancato ricorso sia dovuto all’abitudine ai vecchi sistemi prima ancora che a difficoltà di tipo pratico: Alessandro Perego, direttore scientifico degli Osservatori Digital Innovation, ha affermato che in due casi su tre il mancato ricorso agli strumenti digitali da parte di un’azienda sia dovuto ad una inadeguata gestione del cambiamento.


Lo dimostra il fatto che anche tra le imprese che già fatturano in digitale verso la PA solo il 17% ha sfruttato l’obbligo per re-ingegnerizzare i propri processi di fatturazione, il resto si è limitata a cercare una soluzione per adempiere a quanto richiesto dalla normativa.


Ci sono però segnali incoraggianti: il numero di imprese in Italia che ricorrono al digitale per conservare le fatture è cresciuto esponenzialmente negli ultimi due anni: se nel 2013 erano a malapena 5.000, l’anno successivo sono arrivate a 130.000, con un impressionante aumento del 2.500%, per poi crescere ancora a 650.000 nel 2.015.



fatturazione elettronica e PMI


Numero di imprese in Italia che fanno conservazione digitale di fatture attive e/o passive nel 2015 e % di crescita sull'anno precedente. Fonte: Il Sole 24 Ore



Una crescita così rapida è sicuramente dovuta anche alla presa di coscienza dei vantaggi offerti dalla fatturazione elettronica rispetto a quella cartacea. Se la spesa media per ogni contratto cartaceo è già quasi doppia rispetto a un omologo digitale, 1,30 Euro contro 0,60, per ogni fattura elettronica in formato strutturato il risparmio si configura tra i 5,5 e i 8,2 Euro; analizzando poi la completa gestione del ciclo si arriva a una riduzione dei costi tra i 25 e i 65 Euro per ciclo.

Infine, a partire dal 2017 il ricorso alla fatturazione digitale sarà incentivato tramite semplificazioni fiscali, come previsto dal Decreto legge 127/2015.