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Cessione del credito

Factoring: tre motivi per scegliere l’invoice trading


Rispetto al factoring, l’invoice trading consente alle imprese una maggiore flessibilità nella cessione dei crediti e non prevede nessuna segnalazione in centrale rischi.

Luglio 13, 2020

Factoring o invoice trading: quale scegliere? A uno sguardo non specializzato i due strumenti sembrano essere molto simili tra loro: entrambi si rivolgono alle imprese, prevalentemente PMI, interessate a cedere i propri crediti commerciali in cambio di liquidità immediata, per finanziarie il proprio capitale circolante senza dover ricorrere all’indebitamento bancario.

Nella realtà i due strumenti presentano importanti differenze. Tralasciando gli aspetti più propriamente giuridici, il factoring è a tutti gli effetti un contratto con cui una impresa cede a una società terza (sia essa una banca, o un intermediario finanziario) i propri crediti esistenti o futuri. Il factor, in questo senso, deve essere una società o un ente iscritto in un apposito albo della Banca d’Italia, mentre l’invoice trading prevede la cessione diretta dei crediti a un investitore istituzionale tramite una piattaforma online.

Nessuna segnalazione in centrale rischi con l’invoice trading

La cessione dei crediti tramite factoring prevede necessariamente una segnalazione dell’impresa cedente il credito in centrale rischi, dal momento che il “factor” è a tutti gli effetti un intermediario finanziario. L’utilizzo di una piattaforma di invoice trading, come CashMe, non prevede al contrario alcuna segnalazione in centrale rischi: inoltre, la cessione del credito pro-soluto ha come effetto immediato quello di liberare la liquidità immobilizzata e migliorare di conseguenza il rating bancario dell’impresa cedente.

Tempistiche più snelle rispetto al factoring

Le procedure del factoring, ormai consolidate, prevedono una serie di adempimenti burocratici “offline” che fanno lievitare i tempi dell’operazione: dal momento del primo incontro al momento dell’istruttoria possono volerci anche diverse settimane, rispetto alle 48 ore di una piattaforma di invoice trading (dove tutta l’operazione può svolgersi interamente online). Anche l’erogazione di liquidità è molto più rapida in questo secondo caso: in genere entro 3-4 giorni lavorativi dalla cessione del credito, a fronte dei 15 giorni abituali di un’operazione di factoring.

Maggiore flessibilità nella scelta dei crediti da cedere

La terza e ultima differenza fondamentale tra il factoring propriamente detto e l’invoice trading è nella maggiore flessibilità di quest’ultimo strumento. Se le società di factor sono solite lavorare per esclusiva, richiedendo la cessione dell’intero fatturato generato da un determinato cliente o pacchetto di clienti, l’invoice trading consente di cedere sia una sola fattura, sia di strutturare accordi di cessione ripetitiva, a seconda del bisogno e della convenienza dell’impresa cedente. Senza, tuttavia, vincolare l’azienda all’una o all’altra scelta.

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