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Cessione del credito

Il factoring italiano cresce e si prepara ad anticipare i rischi di frode


Gli ultimi dati comunicati dall'associazione Assifact dimostrano lo stato di salute del settore factoring in Italia e la crescente attenzione posta dalle società a prevenire i rischi di frode.

Febbraio 14, 2022

Aspettative mantenute: si potrebbero riassumere così i dati comunicati da Assifact all'inizio di questo mese e ripresi tra gli altri anche dall'Ansa, che confermano l'ottimo stato di salute del factoring che sfiora nel corso del 2021 i 250 miliardi di euro di volumi arrivando a valere quasi il 14% del PIL italiano.

Il mercato del factoring cresce più rapidamente del PIL

La crescita del factoring, in questo contesto, ha addirittura fatto segnare un rialzo “ben superiore all’aumento del PIL” come dichiarato dai rappresentanti di Assifact, dimostrando un “ruolo determinante per il capitale circolante delle imprese e per il supporto alle catene di fornitura”.

Il risultato, ampiamente anticipato già alla fine dell’anno appena trascorso, è ancora leggermente inferiore rispetto alle performance raggiunte nel 2019 ma l’accelerazione dell’ultimo trimestre del 2021 fa ben sperare per una crescita ancora più sostenuta dei volumi nel corso del 2022.

I rischi di frode e comportamenti illeciti delle imprese che si rivolgono ai factor

In questo contesto, non sorprende come all’aumentare delle opportunità di finanziamento a breve termine possano aumentare anche i rischi di frode e comportamenti illeciti da parte delle imprese clienti dei factor, che possono – ad esempio – creare debiti fittizi o effettuare una cessione dei crediti a più soggetti.

Non a caso, Assifact in collaborazione con EY ha pubblicato proprio in questi giorni una serie di linee guida nell’ambito del periodico Osservatorio sulle frodi nel factoring, suggerendo una serie di comportamenti, procedure e tecnologie virtuose da implementare al più presto per prevenire gli abusi.

Le linee guida di Assifact

Le linee guida di Assifact ed EY sono finalizzate a prevenire la maggioranza degli abusi più comuni, favorendo una distinzione netta tra processi interni di monitoraggio, prevenzione e indagine delle frodi, l’adozione di un modello antifrode aggiornato e periodicamente soggetto a revisione, tecnologie di data anlysis finalizzate al massimo livello possibile di profondità di dettaglio.

Da notare, infine, come a questi strumenti più conosciuti si stiano affiancando sempre più delle campagne di sensibilizzazione rivolte ai dipendenti, oltre alla disponibilità prevista per legge di strumenti di whistleblowing volti a stimolare un ruolo proattivo nella segnalazione di frodi da parte di tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nel processo di factoring: aspettative che, anche nel caso della prevenzione degli abusi, non dovrebbero tardare a essere confermate a loro volta.